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Castaways

By Simone Corà | mercoledì 27 gennaio 2010 | 08:00

di Brian Keene
Leisure Books, 2009
285 pagine
7,99 $

Stanchi e affamati, eppure bramosi di combattere fino all’ultimo per raggiungere il milione di dollari messo in palio come primo premio, i concorrenti del reality show Survivor cercano di sopravvivere tra le spiagge e la jungla dell’isola in cui si trovano. Ma nelle zone più remote del luogo, tra rocce e caverne vive una tribù di ominidi deformi, metà uomo e metà scimmia, e il profumo della carne appare loro così dolce e delizioso…

Non ci sarebbe poi molto da dire sul terzultimo, gustoso lavoro di Brian Keene. D’altronde, con uno spunto così basilare, appare piuttosto chiaro quali possano essere le caratterizzazioni dei personaggi, i punti chiave della storia e il ruolo di queste terribili creature della foresta. Nessuna sorpresa, si potrebbe dire, né spaventosi colpi di scena che possano conferire qualche risvolto inaspettato a una trama classica in ogni suo minimo snodo narrativo.

Eppure Castaways, a suo modo, è bellissimo.

Bellissimo per il ritmo indiavolato, bellissimo per la succulenta natura incestuosa/deforme delle bestie, bellissimo per il simpatico carisma di Jerry, Becka e soprattutto Troy, personaggio davvero trascinante che, da solo, tra un fuck e l’altro, dà almeno un punto in più alla valutazione globale.

Scontato, banale, semplice, “stupidamente” horror in ogni suo passaggio, ma Castaways sa divertire nel migliore dei modi, e intrattiene per mezzo di un’impostazione cinematografica molto potente, di grande impatto visivo. Non si può richiedere di più da un romanzo così diretto, scritto e servito, con il solo intento di svagare, da un autore sobrio che non cerca chissà quali introspezioni e che non brama esasperate complessità narrative.

Non c’è niente di male in una scrittura così adrenalinica, veloce, di scorrevole piacevolezza, né tanto meno in un intreccio che non fa nulla per mostrarsi originale o innovativo. Non so se esista una definizione simile, ma si può tranquillamente dire che Castaways è un b-book, e come b-book va letto e goduto, perché come b-book fa un egregio lavoro.

Qui dentro non troverete nient’altro che una manciata di protagonisti carismatici e altrettanti odiosi, muscoli, battute efficaci, tette, culi, corse perdifiato, duelli con lance improvvisate, gole squarciate, intestini fumanti e tanti, tanti mostri cattivissimi che annusano, catturano, uccidono, mangiano e stuprano (o, come direbbe Brian Keene stesso, citando le simili creature nate dalla mente di Richard Laymon, a cui si è ispirato, “They like to fuck and kill, and fuck what they kill”).

Questo è Castaways. Questo è Brian Keene. Prendere o lasciare. Ma io vi consiglio di prendere.

6 commenti:

  1. Sì, non c'è niente di male in un intreccio classico, purché sia "servito" in modo accattivante.

    ciao!

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  2. Come già detto: ce ne fossero di scrittori disposti a scrivere (bene) romanzi di puro, sano e sconsacrante intrattenimento.
    Keene lo fa e se ne frega se i soloni della critica possono definire spazzatura un libro come Castaways.
    A me ha divertito. Punto. Non rimpiango affatto il prezzo di copertina, tanto mi basta.

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  3. Anche perché il prezzo di copertina è basso, per essere un romanzo recentissimo. :-p

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  4. Esatto, proprio come in Italia (dai 18 euro in su per una cacchio di copertina di cartone!)

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  5. Interessante, l'argomento superPop. Vedrò di procurarmelo. C'è solo in lingua originale?

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  6. Sì, solo in lingua inglese, però, sia per la semplicità schematica che per la scorrevolezza stilistica, si legge piuttosto facilmente. :)

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