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Zombies - La Vendetta degli Innocenti

By Simone Corà | martedì 23 settembre 2008 | 11:19

2006, USA, colore, 94 minuti
Regia: J.S. Cardone
Cast: Lori Heuring, Scout Taylor-Compton, Chloe Moretz, Geoffrey Lewis

Dopo la morte del marito, Karen e le due figlie si trasferiscono in un paesino di montagna. Lì si scontrano con l’apparente ostilità e diffidenza degli abitanti, e vengono a conoscenza di un’orribile leggenda metropolitana, secondo lo quale un gruppo di bambini, morti duranti gli scavi in miniera a inizio secolo, tornerebbe di notte per vendicarsi dei loro sfruttatori.

Italianizzato con quello che era il working title della pellicola quando sembrava fosse destinata alla macchina da presa di Tobe Hooper, Wicked Little Things (questo il titolo originale), a causa di un titolo tricolore del genere, si vede togliere ingloriosamente l’atmosfera che invano tenta di creare, e per di più fa presagire vigliaccamente un certo tipo di schema narrativo che in realtà verrà totalmente evitato.

Questo perché Zombies altro non è che una classica ghost story, se non fosse per una piccola variante: al posto di lenzuola coi buchi e di catene strascicate, ci sono dei teneri morti viventi affamati di carne fresca, che corrono, saltano e se ne vanno in giro armati di mazze e picconi. Per il resto abbiamo a che fare con un’invasione di luoghi comuni che rende vana la resistenza agli sbadigli e indigesto il film già dopo venti estenuanti minuti.

Volete un elenco? Eccolo.

La famiglia col trauma sepolto nel passato ma che continua a riaffiorare e a far frignare tutti quanti.
Il trasloco in una nuova casa in un nuovo paese, senza un minimo di organizzazione (ovvero casa piena di ratti mutanti e scarafaggi alieni, le figlie non sanno dove andare a scuola, ecc...).
Il monito del commesso del supermercato che dice loro di non andare DI NOTTE nel bosco, perché DI NOTTE ci sono li demoni e li mostri e Chissà Che Altro.
La figlia primogenita conosce i ragazzi del paese, ovvero un bullo, una cretina e ovviamente un belloccio timido e gentile di cui si innamora a prima vista e a metà film già si baciano e chissà cosa farebbero se il film durasse mezz’ora in più e lui non schiattasse per salvare lei e blablabla.
Il vicino misterioso e scorbutico che SA.
La figlia più piccola che se ne va in giro nel bosco e incontra li mostri che vengono scambiati per amici immaginari.
E vi ho forse parlato del cattivone senza cuore ma con tanti dollaroni che vuole fare sloggiare tutti perché il terreno è SUO e ci deve costruire sopra Cose Di Fondamentale Importanza?

Ecco. Tutto questo nei primi trenta minuti. Zombies non offre NIENTE che anche il peggior regista del mondo non abbia già filmato in maniera migliore. Ogni situazione, ogni linea di dialogo, ogni comportamento è ampiamente prevedibile, tanto che si invoca disperatamente lo sterminio di tutti i protagonisti per dare un po’ di brio alla noia fatta celluloide.

Giusto per non ricoprire di sterco tutto il lavoro di Cardone (lo si ricorda per la regia movimentata di qualche episodio di The Shield), ci si può sbilanciare nel dire che si salvano gli ultimi dieci minuti, per merito di un discreto (ma supersonico) assedio, un gustoso uso di splatter e viscere assortite, e soprattutto una bellissima immagine quando la minaccia cessa finalmente di esistere (che sarei anche tentato di spoilerare perché davvero molto sinistra e macabramente poetica, ma non posso, non insistete).

Inutile poi sventrare la pellicola più di quanti si meriti. Né la troupe né il cast regalano momenti che necessitino una citazione, e almeno grazie a questo non ci si sente troppo in colpa nel gettare nel pozzo più profondo questo spreco di tempo.

2 commenti:

  1. E il cimitero indiano violato?
    Il vecchio profeta del paese?
    Il virus bastardo dentro impestante?
    Il Complotto?
    Lo psichiatra che tutto sa e che non ne azzecca una?
    Quello che ride a un minuto dal termine perché crede d'aver vinto e muore con una mannaiata nella schiena?
    L'amico che poi è invece il traditore?

    E no eh, manca un sacco di roba qua.

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  2. C'hai ragione.
    Manca anche quello simpatico che muore sempre per primo.
    E non si vede neanche una chiappa. Ciò è scandaloso e blasfemo.

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