Home » , » Il Tristo Mietitore

Il Tristo Mietitore

By Simone Corà | venerdì 19 settembre 2008 | 17:12

di Terry Pratchett
279 pagine
Salani Editore
15 €

Morte viene inspiegabilmente licenziato, e il Mondo Disco, senza un Tristo Mietitore che regoli come si deve i decessi, si ritrova pieno di zombie e non-morti che vagano indisturbati. Windle Poons, un mago trapassato, o quasi, da poco, si ritrova così alla testa di un gruppo di personaggi strampalati, ognuno a loro modo curioso di sapere cosa stia succedendo.
Nel mentre, Morte va a lavorare a casa della signorina Flitworth, rivelandosi particolarmente abile nell’uso della falce.

Sia lode alla Salani e alla sua continua opera di Pratchettizzazione in suolo italico. Se Mondadori pubblica le ultime opere dello scrittore inglese in ordine cronologico e la Tea, doppo le bruttine edizioni dei suoi primi lavori, sembra essere svanita nel nulla (perdita dei dirittti o di interesse?), la Salani, con i consueti prigri diciassetti anni di ritardo, piano piano sta portando nel Balpaese l’opera omnia di Sir Pratchett. Sicuramente quindici euro sono un prezzo folle per un romanzo così vecchio, ma la cura riposta nell’edizione è ottima, e, idolatria del sottoscritto a parte, potrebbe anche giustificare tale cifra.

Nonostante cerchi di convincermi del contrario, però, Il Tristo Mietitore non è uno dei romanzi più brillanti di Terry Pratchett. L’impronta stilistica è indistinguinbile, sia nella narrzione effervescente e spigliata che nella creazione di un manipolo di personaggi strampalati e irresistibili. L’ironia è ficcante, e battute e metafore inusuali e divertenti si susseguono con ritmo agile e disinvolto.

Ma c’è ben più di uno scricchiolio.

Prima di tutto una trama fin troppo contorta e con eccessivi punti bui, in cui le cose accadono in maniera inspiegabile, senza nemmeno un tentativo di spiegazione demenziale che tenti di portare in carreggiata idee assurdamente arzigolate. Al lettore non vengono dati sufficienti informazioni anche solo per abbozzare teorie, e grattarsi la testa dubbiosi è l’unico modo per sconfiggere le incertezze e proseguire con la storia.

Anche i personaggi, tolti i veri protagonisti effettivi (Windle Poons, Morte, la signorina Flitworth), splendidamente caratterizzati (anche se Morte ormai è una presenza fissa nei suoi romanzi, e la signorina Flitworth è il classico esempio di vecchietta tutto pepe molto caro a Pratchett, basti pensare a Nonnina Watherwax e al circolo di streghe), tutti gli altri, quelli legati al Club Nuovo Inizio su tutti, appaiono inspiegabilmente complessi nelle loro psicologie e modi di fare, e vengono spese per loro troppe poche parole di quelle invece di cui necessiterebbero (Lupine e Ludmilla sono sprecati, così la coppia di vampiri, che brilla soltanto nel finale, e la tenera comicità di Fratello Isolite). Ce ne sono davvero troppi, e si ha l’impressione che Pratchett, questa volta, non sia stato in grado di tenerli a bada con la stessa freschezza di altre occasioni. Perché se, per esempio, il gruppo di maghi, nonostante sia formato da quattro elementi, vive come un’unica entità grazie a un espediente originale e spassoso, gli altri appaiono e scompaiono nel giro di una facciata, e non si riesce a star dietro a manie, comportamenti e stramberie assortite che li caratterizzano.

A digerire tante sbavature ci vuole uno stomaco di ferro, ma Il Tristo Mietitore è pur sempre un romanzo spiritosamente incontenibile (il profondo rapporto tra Morte e la signorina Flitworth, che, nell’epilogo, raggiunge vette di comicità inarrivabili; la costanza con cui il sergente Colon fa da guardia al ponte) e ricco di trovate da applausi (la vita in eccesso e ciò che comporta).

Dispiace solo per così tanti sbrodolamenti strutturali: ma i piccoli passi falsi sono pur sempre permessi a tutti, no?

4 commenti:

  1. Mai letto nulla di questo autore.
    Ok, non mi guardare così, non l'ho fatto apposta. :)
    La trama mi incuriosisce parecchio, peccato per il prezzo.

    RispondiElimina
  2. Eh eh, tranquillo.
    E' appena uscito Piedi D'Argilla per la Tea, dovrebbe aggirarsi sui nove euri, credo. Se ti interessa procurati quello, che anche se è la terza parte di una trilogia funziona benissimo anche come stand alone :)

    RispondiElimina
  3. Prima o poi lo dovrò leggere il sor pratchett...
    oggi mi faccio un giro in biblioteca.

    RispondiElimina
  4. Bravo.
    Vedo che finalmente inizio a diffondere il verbo.

    RispondiElimina